La Danza Sufi, così come riconosciuta da Jalal al Din Rumi, e portata all'interno della confraternita dei Mevlevi ha un compito ben preciso. Come quello del Sufismo Ebbro, l'intento di Rumi era il portare in manifestazione , l'inmanifestabile, l'unico, l'invisibile, l'irraggiungibile.
La Danza Sufi altro non è che un tentativo di mostrare l'infinita bellezza e magnificenza del Creatore, per questo le gonne bianche dei Dervisci Rotanti sono paragonati allo specchio.
Il candore della purificazione che permette alla lastra smerigliata di riflette l'universo, il tutto e quindi Lui.
Questo il motivo per cui al Derviscio è chiesto di morire a se stesso per scomparire dal riflesso dello specchio e poter riflettere il tutto incondizionatamente.
Alla prossima occasione che vi troverete davanti ad un Danzatore Sufi sappiate che non state vedendo un danzatore ma tutto ciò che è oltre.
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